Funzionario coloniale spagnolo. Figlio cadetto di Iñigo López de
Mendoza, sposò una dama di corte della regina Isabella la Cattolica,
Caterina de Carvajal, e fu presto notato per le sue doti militari e
diplomatiche. Quando Cortés cadde in disgrazia, gli succedette come primo
viceré della Nuova Spagna (1535-50). La sua opera di governo si
rivelò saggia e orientata a ridurre la potenza dei primi
conquistadores e a rafforzare l'autorità della corona spagnola
nelle terre d'oltreoceano. Ristrutturò l'organizzazione amministrativa
delle colonie (provvedendo anche alla costruzione di strade e vie di
comunicazione e alla difesa delle città) e si impegnò per
diffondere l'istruzione, fondando la prima università dell'America
latina, altre istituzioni scolastiche e introducendo nel vicereame la stampa.
Ebbe il potere di coniare moneta e favorì lo sviluppo delle
attività estrattive minerarie, pur regolandone rigorosamente il
funzionamento. Si fece promotore di ulteriori esplorazioni per la conoscenza del
Nuovo Mondo, finanziando spedizioni nelle Filippine e in California. La sua
abilità e sagacia politica lo imposero anche per la carica di
vicerè del Perù (1551), Paese in cui dimostrò nuovamente le
sue capacità amministrative. Ci sono pervenuti numerosi scritti e
relazioni di
M., fra cui ricordiamo
De las cosas naturales y
méravillosas de Nueva España (Granada 1485 circa - Lima
1552).